Monday, October 18, 2010




1 comment:

flò said...

ieri sera leggendo hugo ho pensato ad un immagine di questo tipo quando un bambino abbandonato nella tempesta di neve della notte fredda di Portland, camminando a caso nella nebbia fitta in cerca di uomini, sente un lamento provenire da terra, scava e scopre una corpicino livido dal freddo ma ancora vivo, nudo sul seno nudo accanto alla madre morta dal freddo, disseppelisce quella creatura e ricomincia il cammino con lei in braccio senza sapere dove si trova perchè la nebbia è talmente bassa che non permette allo sguardo d'inoltrarsi oltre brevi distanze. la piccola era prossima al momento in cui il sangue coagulato arresta il cuore. Ma lui, solo qualche anno più grande, la riscalda salvandola. ogni via dolorosa si complica di un fardello, intitola hugo